Innocenzo III

o l'apogeo della teocrazia

cenni sulla vita

Lotario dei conti di Segni nasce ad Anagni, il 22 febbraio 1161, diventa papa col nome di Innocenzo III nel gennaio del 1198, e muore a Perugia, il 16 luglio 1216.

Egli ebbe una formazione completa e approfondita sia sul versante filosofico e teologico, avendo studiato a Parigi, dove assimilò il metodo dialettico, alla scuola di Pietro Lombardo, fino al 1187, sia sul versante giuridico, avendo studiato a Bologna (dal 1187 al 1189) alla scuola dei più famosi decretalisti dell'epoca, come Uguccio da Pisa, sia, infine sul versante della spiritualità (ricordiamo ad esempio che egli scrisse un De miseria humanae conditionis, che avrebbe dovuto essere seguito da un De dignitate hominis, che non poté essere completato perché nel frattempo egli venne eletto papa e venne assorbito dai relativi, pressanti impegni).

Venne creato cardinale nel 1189, non ancora trentenne, ed eletto papa a soli 37 anni, un caso rarissimo nella storia della Chiesa: evidentemente i suoi contemporanei gli riconoscevano della qualità eccezionali. Da notare che la sua elezione a papa fu rapidissima: solo due scrutini: al primo ebbe la maggioranza semplice, al secondo, la totalità dei voti.

concezione

Con Innocenzo III il Papato raggiunge l'apogeo della sua potenza, la teocrazia si attua nella maniera storicamente più completa. Tuttavia gli storici odierni, come (Storia della Chiesa, tr.it. Jaca Book, vol. V/1, p.198), non gli attribuiscono più la pretesa di avocare a sé la sovranità mondana.

la luna
la luna, che brilla solo di luce riflessa è simbolo del potere temporale

La plenitudo potestatis che egli rivendica infatti è essenzialmente ecclesiastica; egli ebbe chiara una distinzione tra

proibendo ai chierici di pretendere diritti propri dei laici.

Tuttavia tale distinzione è ricompresa dentro una superiore unità del Corpo mistico, a cui gli stessi sovrani temporali appartengono, e la cui suprema autorità è il Papa. Questi però è vincolato a) dalla oggettività delle legge divina, e b) ultimamente dalla sua coscienza.

Di fatto non era facile distinguere nettamente quando qualcosa sia nell'ambito temporale o in quello spirituale: nei casi dubbi la decisione spetta alla Chiesa, illuminata dalla tradizione.

In ogni caso la Chiesa è superiore all'imperium, allo stato, come l'anima (di cui si cura la Chiesa) è superiore al corpo (di cui si occupa il potere temporale) o come il sole è superiore alla luna.

la riforma della Chiesa

Essa fu una sua costante preoccupazione, come emerge dalle sue lettere e dai documenti da lui emanati. Si doveva attuare su due fronti: a) un risanamento del clero (e quindi del popolo di Dio) e b) un impulso alla vita religiosa.

il risanamento del clero (e del popolo)

l'impulso alla vita religiosa

Favorì la riforma degli ordini monastici (nel Concilio di PArigi fece ribadire povertà, stabilitas, clausura, obbedienza e ospitalità).

Approvò nuovi ordini:

la lotta all'eresia

Si erano in effetti diffuse delle eresie, in particolare quella, pericolosa e ramificata, del catarismo, che era presente nei Balcani, nel centro-nord Italia e nella Francia meridionale.

Innocenzo le contrastò

il Concilio lateranense IV

Si tenne nel 1215, e fu il più grande e rappresentativo del Medioevo, con la partecipazione di 400 vescovi (di cui 17 irlandesi, 4 scozzesi, 5 polacchi e 11 ungheresi), più di 80 abati e superiori religiosi.