il rafforzamento degli stati nazionali
Il tramonto del Medioevo vede da un lato il declino dei poteri universalistici, Impero e Papato, dall'altro il rafforzamento degli stati nazionali, riuniti nelle grandi monarchie nazionali, sempre più accentrate.
Il potere dei Re si rafforza anzitutto grazie all'esercito, che trascina con sé un rafforzamento dell'apparato burocratico e della pressione fiscale.
il miglioramento dell'apparato militare
gli eserciti permanenti
In precedenza gli eserciti erano reclutati solo in occasione delle guerre. Fu con la guerra dei Cento Anni che si provvide, dapprima in Francia, a mantenere in vita un esercito, nella fattispecie di 20-25.000 uomini, anche finite le attività belliche (il che suscitò perplessità, per una spesa che appariva inutile).
L'esempio francese fu poi imitato dagli altri sovrani: in effetti molti erano i vantaggi
- era una forza non dipendente dai feudatari,
- di pronto intervento,
- e di buona professionalità.
l'artiglieria
La polvere da sparo era una invenzione cinese, dapprima usata non come propellente di un proiettile, ma come esca incendiaria e fumogena. Si imparò poi a servirsene dentro grosse canne per lanciare proiettili.
Fece la sua prima importante prova nella Guerra dei Cento Anni, usata prima dagli inglesi durante la battaglia di Crécy e l'assedio di Calais; poi i francesi la usarono per sbriciolare le fortezze inglesi.
L'artiglieria costava, e solo i Re di grandi stati potevano permettersela: perciò essa fu strumento del loro potere, dando loro una forza, anche contro la nobiltà interna, che prima poteva permettersi di resistere ad esempio, dentro il porprio castello, anche senza grandi truppe. Ora invece i castelli diventavano più facilmente espugnabili. Così come aumetò il potere dei Re di grandi Stati sui piccoli Stati.
il rafforzamento finanziario
in passato
Gli introiti dei Re in precedenza erano legati ai suoi possedimenti diretti: i suoi mulini, le sue foreste, le sue aziende, e i dazi percepiti sulle merci e le ammende inflitte dai tribunali.
La stessa moneta, che in teoria avrebbe dovuto essere privilegio del Re, era in molti casi, per concessione o usurpazione, condivisa dai nobili.
Poca cosa perciò erano le entrete regie, a fronte delle spese militari e burocratiche che nel tardo Medioevo si imposero ai Regni nazionali.
ora
il controllo sulla moneta
Viene saldamente ripreso il controllo sulla moneta, coniare la quale spetta solo al Re, che ci guadagna attraverso
- il signoraggio, ossia un uso di metallo, nella moneta coniata, inferiore al valore legale della stessa;
- la svalutazione, ossia la diminuzione della quantità di metallo prezioso contenuto nella moneta, pari mantenendosi il valore legale di questa;
le imposte indirette
Sconosciute nel Medioevo. Esemplare fu il caso inglese: il Re (Edoardo III) nel 1361 costrinse al pagamento di dazio sulle lane esportate sul Continente. Tale dazio fruttò moltissimo alla Corona inglese.
Un altra imposta indiretta era quella sul sale, allora molto più necessario di oggi, per la conservazione dei cibi, in assenza di frigoriferi. Venezia e Siena addirittura posero un monopolio statale sul sale.
le imposte dirette
Colpivano (sec. Guerracino) in alcuni casi i capitali, in altri le rendite, o entrambi. è sintomatico di una presenza più forte dello Stato, o anche del principio che tutti devono contribuire al suo funzionamento in ragione delle proprie possibilità.
un nuovo sentimento nazionale
la lingua
Fino alla Guerra dei Cent'Anni alla corte di Inghilterra, tra i dotti o anche nei tribunali, si parlava francese, sintomo che le differenze nazionali non erano percepite come importanti. Durante quella Guerra si fece strada l'idea che il francese era la lingua del nemico, e si cominciò a scavare un solco, anche linguistico, tra le due nazioni.
la religione
Nel tardo medioevo si manifestano diversi fenomeni sintomatici di un rafforzamento delle identità nazionali, ossia:
- una nuova devozione ai Santi, che assume talora una valenza patriottica:
- la Francia si riconosce in S.Dionigi,
- l'Inghilterra in S.Giorgio,
- la Polonia in S.Stanislao,
- la Boemia in S.Venceslao,
- l'Ungheria in S.Stefano,
- Venezia in S.Marco;
- la traduzione della Bibbia nelle lingue nazionali (tra i precursori Wycliffe e Hus);
- la divisione per nazione dei vescovi a Costanza;
emarginazione dei “diversi”
La parola “straniero” assume ora una valenza più pregnante: non è genericamente, come prima, uno “che viene da fuori” del villaggio, della città, ma è chi non è francese in Francia, inglese in Inghilterra, etc., con accezione più negativa.
gli Ebrei
Furono più emarginati, in tale contesto che richiedeva una sempre più netta omogeneità. I ghetti fioriscono proprio alla fine del Medioevo.
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