guerra santa e crociata
mons. Piero Zerbi
Sa Storia medioevale, ed. Vita e Pensiero, pp. 183-185
1. i primi esempi di guerra santa
Il Falco (La Santa Romana Repubblica, p. 263) fa rilevare che, quando la Chiesa vuole benedire un'impresa tendente a difendere la cristianità contro l'assalto degli infedeli, o anche a dilatarne i confini conquistando tenitori agli infedeli, consegna al soldato cristiano il vessillo di san Pietro: è questa una delle prime e più significative forme con cui l'autorità ecclesiastica tende a sottolineare il carattere religioso di una spedizione militare. Soprattutto nella seconda metà dell'XI secolo questo gesto diventa frequente nell'Occidente cristiano, ed è uno degli elementi che caratterizzano le guerre sante, cioè giuste, lecite, addirittura benedette da Dio, perché condotte da un potere spirituale o almeno guidate da interessi religiosi: la difesa e la diffusione della fede cristiana. (...)
La guerra santa è contraddistinta anche da una particolare tecnica, come mette bene in luce P. Rousset (Les origines et les caractères de la première croisade, Genève 1945, pp. 28-31, 88): sugli stendardi dell'esercito sono riprodotte immagini sacre; gli armati inoltre sono convinti della giustizia immanente di Dio, cioè sono sicuri che Dio combatte al fianco dell'esercito cristiano, e che quindi la vittoria non può mancare purché i cuori dei combattenti siano puri; se invece i soldati sono in condizione di peccato, ciò provoca la disfatta. Prima della battaglia, dunque, l'esercito prega, fa elemosine, processioni, si confessa e si comunica e alla fine si lancia nella lotta cantando inni religiosi. Durante il combattimento il clero svolge una parte attiva: accompagna i soldati o resta in preghiera per aiutare con le armi spirituali quelle materiali.
Ma come è nata l'idea di guerra santa? Dobbiamo tener presente, prima di tutto, che le popolazioni che emergono con nuova forza nella vita europea dopo il 1000 sono germaniche e cristiane assieme ; esse cioè sono eredi della tradizione germanica, che è determinante per tutto l'alto Medioevo, ma hanno ormai avuto anche una formazione cristiana. La guerra santa è in un certo modo l'incontro tra lo spirito militare germanico e l'ideale cristiano. Lo sforzo di raggiungere questo incontro è evidente in alcuni istituti medioevali, ad esempio nella cavalleria, che si sviluppa in Francia, ma anche in Germania e in Italia, nel XII e XIII secolo.
La cavalleria, alle origini il corpo dei combattenti a cavallo, era nata dal mondo feudale, e precisamente dal fenomeno dei figli cadetti i quali, esclusi dalla possibilità di ereditare i feudi paterni, si davano al mestiere delle armi e combattevano al servizio di un altro signore, desiderosi di bottino, rozzi, violenti. Nell'XI secolo, ma soprattutto nel XII, la Chiesa. si impadronisce della cavalleria e vi infonde i propri ideali di giustizia ; l'istituto cavalleresco vuole proprio santificare l'uso delle armi obbligando il cavaliere ad usarle in alcuni casi che sembravano indicati: dal Nuovo Testamento. ' Per esempio, nella lettera di Giacomo sta scritto che è dovere del cristiano proteggere la vedova, l'orfano e il debole. Il compito del cavaliere sarà allora la difesa della giustizia e la protezione anche armata del debole e dell'indifeso. Si incontrano così l'ideale cristiano e quello germanico: l'uso delle armi è considerato giusto e meritevole solo in quei casi che sembrano contenuti anche nel messaggio cristiano, Dalla stessa mentalità nasce un altro istituto, ancora poco studiato: i cosiddetti ordini monastici cavallereschi, che sorgono per garantire la sicurezza dei pellegrini nei Luoghi Santi (ad esempio l'ordine dei Giovanniti, oggi Sovrano militare Ordine di Malta), oppure per la difesa armata dei Luoghi Santi, come l'ordine dei Templari, e quello dei Cavalieri Teutonici, che poi si trasferirà in Germania e conquisterà la Prussia. Siamo qui di fronte a monaci, che quindi hanno fatto i voti monastici di obbedienza, di castità e di povertà, ma che sono anche soldati, cioè hanno assunto come missione specifica un'impresa militare: anche qui è evidente la fusione tra lo spirito militare germanico e l'ideale cristiano.
La guerra santa ha anche origine dall'idea teocratica del governo del mondo, dalla convinzione cioè che esisteva un ordine delle cose terrene pensato e voluto da Dio per garantire la pace, la giustizia, la libertà necessarie alla Chiesa per l'adempimento della sua missione. I poteri costituiti, dunque, Chiesa ed impero, sacerdozio e regalità, non avevano altro ufficio che assicurare sulla terra il trionfo dell'ordinamento voluto da Dio; «la res publica christiana» è proprio la struttura in cui si cerca di calare il piano di Dio sulla storia umana. Alla luce di questa convinzione, si capisce come mai vengano perseguitati gli eretici e perché sorga l'Inquisizione, e si capisce anche bene l'idea di guerra santa: poiché lo Stato cristiano è voluto da Dio, per attuare il progetto divino nelle cose del mondo bisogna che lo Stato trionfi: esso deve dunque non solo difendersi ma anche dilatarsi con le armi.
2. caratteristiche peculiari della crociata
La crociata è una particolare guerra santa contraddistinta da alcune peculiarità che sono state messe in luce bene dal Rousset (Les origines , . . , p. 21). Egli nota che l'iniziativa di ogni crociata viene dal papa, il quale le conferisce la più grande ed inconfondibile caratteristica: la indulgenza crociata, una indulgenza plenaria, concessa raramente nel Medioevo, cioè la remissione completa della pena temporale dovuta per i peccati. Una delle più importanti caratteristiche della spiritualità medioevale è di essere tutta proiettata verso una dimensione escatologica; l'attesa della fine imminente delle cose dunque è molto forte, e riaffiora ogni tanto con particolare prepotenza; si avverte quindi acutamente il bisogno del perdono di Dio per la salvezza collettiva, più che individuale degli uomini. Si comprende bene quindi come l'indulgenza crociata, concessa ai partecipanti all'impresa che partissero per amor di Dio e del prossimo, avesse una forte presa su una società così assetata di perdono. Una terza caratteristica della crociata è il segno della croce che tutti i combattenti portano sulle spalle. Il particolare simbolico nel Medioevo ha sempre grandissimo significato perché questa è un'età che pensa per i simboli più che per concetti. La croce voleva dunque significare l'impegno dei combattenti per liberare il luogo dove Cristo aveva preso la croce, ed era anche un sintomo di quella rinnovata aspirazione alla vita evangelica che si manifestava contemporaneamente nei movimenti religiosi popolari, nell'eremitismo, nel nuovo monachesimo: partire per la crociata significava imitare Cristo, lasciando tutto e prendendo la croce per seguirlo, come dice il Vangelo. Naturalmente non tutti i crociati partivano animati da questi ideali religiosi: nelle crociate ebbero molta importanza gli avventurieri, i cavalieri senza terra, i feudatari diseredati in cerca di un dominio oltremare.