populismo

Il populismo è spesso associato al concetto di sovranismo: in effetti oggi i populisti sono soprattutto i sovranisti.

una forma disonesta di comunicazione

Ma vogliamo focalizzare il concetto di populismo in quanto tale. Esso riguardo essenzialmente il tipo di comunicazione: si tratta di una comunicazione che fa leva sull'emotività, su una emotività che non tollera ragionanamenti pacati e si nutre di indignazioni e di entusiasimi irrazionali. Tipico di uno stile populista infatti è suscitare indignazione, senza fornire esattamente le ragioni per cui bisognerebbe indignarsi, senza “sentire la campana” di coloro contro i quali si tuona.

complessità della verità

Analogamente il populista alimenta adorazione a senso unico per alcuni personaggi, presentati come praticamente infallibili e degni di essere seguiti senza la minima esitazione.

una violenta soppressione della complessità

Perché in effetti la radice (filosofica) del populismo è la violenta soppressione della complessità del reale, la pretesa di spiegare tutto in modo elementare, semplicistico, appunto alla portata di un “popolo” inteso come gregge incapace di senso critico.

La realtà invece è complessa (che non vuol dire complicata), come evidenzia l'immagine.

cause

i social, terreno propizio al populismo

Purtroppo i social sono un facile terreno di coltivazione del populismo, perché troppo gente segue il pifferaio magico di turno che incanta con slogan semplicistici.

il populismo non considera tutti i fattori
il populismo non considera tutti i fattori

Quanto spesso capita di vedere persone che, smarrendo la loro umanità, si lanciano come lupi contro chi osa dissentire dai loro schemi paranoici: è il fenomeno delle echo chambers o bolle, dove tutti devono seguire pedissequamente l'influencer di turno.

Così assistiamo ai fenomeni tristemente noti del terrapiattismo, dei vari complottismi, dai no-vax ai no-mask e via dicendo.

una scuola che illude

Anche la scuola ha la sua responsabilità: non tanto i docenti, che hanno subito per anni la pressione dei pedagogisti e dei presidi per non bocciare più e dare voti il più possibile alti, quanto appunto chi ha voluto una scuola troppo facile e che appiattisce il valore degli studenti, creando l'illusione che tutti siano dei geni, in grado di sputar sentenze su tutto, senza fatica e senza adeguato senso critico e autocritico.

Una scuola in cui ci sono sezioni di liceo scientifico senza il latino, e sezioni di liceo classico senza greco, è una scuola che non aiuta certo a formare il senso critico.