L'Italia nel tardo Medioevo
le signorie
cause
le lotte intestine
I Comuni erano attraversati da lotte intestine, anche molto aspre e cruente, divisi come erano in fazioni basate non solo su comuni appartenenze sociali, ma anche su legami (e rivalità) familiari e di contrada.
Queste lotte potevano portare a una sostanziale ingovernabilità di una città, e ad esiti molto negativi per le fazioni perdenti, i cui membri venivano privati dei beni, o esiliati, o addirittura condanati a morte.
l'indebolimento dell'Impero
Dopo la fine della dinastia sveva, il potere imperiale diventa sempre più debole in Italia, il che favorisce un ulteriore processo di autonomia delle realtà cittadine del Centro-Nord; d'altro lato deboli si rivelano anche a) il popolo minuto delle città maggiori (ad esempio a Firenze su 80.000 abitanti, solo 3500 partecipavano effettivamente alla vita politica) e b) i Comuni minori.
caratteri
la formazione
Una tipica modalità con cui un Comune poteva passare alla signoria era il trapasso dei poteri del Podestà, che guadagnatosi la fiducia dei cittadini, rendeva stabile (ed ereditario) il suo dominio; oppure poteva essere l'emergere di una personalità di una famiglia prestigiosa; infine poteva essere il colpo di mano di uno, militarmente potente.
In ogni caso la stanchezza per le lotte intestine era tale da generare per lo più una reazione tutto sommato benevola a tale svolta autoritaria.
una definizione
Una signoria è l'evoluzione di un Comune, che
- si è dato un regime dinastico, accantonando le libertà (democratiche) comunali
- si è territorialmente espanso, inglobando i Comuni minori, raggiungendo all'incirca l'ampiezza delle attuali provincie;
le principali signorie
Milano | della Torre, Visconti |
veneto | Ezzelino da Romano (sconfitto nel 1259) |
Verona | Scaligeri |
Padova | da Carrara |
Treviso | da Camino |
Mantova | Gonzaga |
Ferrara | Estensi |
Ravenna | da Polenta |
Rimini | Malatesta |
Urbino | Montefeltro |
Piemonte del Nord | marchesi di Monferrato |
Piemonte del Sud | marchesi di Saluzzo |
val d'Aosta e Savoia | Savoia |
gli stati regionali
il Ducato di Milano
Dopo un breve dominio dei della Torre (Torriani) prendono il potere i Visconti:
- Matteo Visconti (1311/22), che ottiene il titolo di vicario imperiale, e ampia il territorio di Milano
- Azzone (1329/39) e Luchino (1339/49) proseguono nella politica di espansione in quasi tutta la Lombardia e in parte del Piemonte (Vercelli, Novara, Alessandria) e dell'Emilia (Parma, Piacenza, Bologna [comprata, quest'ultima, con una somma pari 600 Kg d'oro]), arrivando a includere il Canton Ticino e e Genova;
- Gian Galeazzo (1378/1402) segna il culmine della potenza viscontea e milanese, inglobando parte del Veneto (Verona, Vicenza, Padova, Feltre) e della Toscana (Pisa, Lucca, Siena) e dell'Umbria (Spoleto, Perugia): sembrava che la “maledetta vipera” dovesse conquistare tutta Italia;
- Ma l'improvvisa morte di Gian Galeazzo (1402) e le reazioni antimilanesi fecero crollare tale progetto
- Giovanni Maria (1402/12) perde le precedenti acquisizioni, riducendosi alla sola Lombardia;
Firenze
Riesce a
- contenere la spinta di Milano (GianGaleazzo giunge nel 1402 fino alle mura di Firenze, ma lì esita, e poco dopo la peste lo uccide a 51 anni)
- e ad espandersi, conquistando Arezzo (1384), Pisa (1406), Cortona (1411) e Livorno (1421).
Lentamente il governo di Firenze, nei decenni precedenti oggetto di scontri e tensioni per il potere, soprattutto tra la famiglia degli Albizzi, appoggiata da molte famiglie magnatizie, e quella dei Medici, appoggiata dal popolo minuto e da alcune famiglie borghesi, trapassa sostanzialmente in signoria. Forte anche della sua enorme ricchezza (la sua banca era la più importante d'Europa) nel 1434 Cosimo de Medici si impadronisce del potere, pur facendo salve le forme repubblicane.
- Cosimo de Medici (1434/64)
- Piero de Medici (1464/69)
- Lorenzo il Magnifico (1469/92)
Venezia
espansione
Genova la contrasta
Genova, da sempre sua rivale, riesce a coalizzarle contro vari suoi nemici (il regno di Napoli, il duca d'Austria e il patriarca di Aquileia) e la mette in grave difficoltà nella seconda metà del '300, costringendo Venezia alla pace di Torino.
conquista l'entroterra
Venezia a inizio '400 inizia a riprendersi conquistando l'entroterra veneto, sia perché è preoccupata dall'espansionismo milanese, sia perché impedita sui mari dalla crescente potenza ottomana: conquista Padova e Verona (1405), Brescia (1425) e Bergamo (1428).
regime oligarchico
Nel 1297 si ha la Serrata del Maggior Consiglio, che sbarra l'accesso al governo a famiglie diverse da un ristretto nucleo consolidatosi.
altri
Altri stati regionali erano lo Stato della Chiesa, che nel '300, soprattutto durante l'esilio avignonese era frammentato per la presenza di varie signorie, e il Regno di Napoli.
le compagnie di ventura
In Italia tra il '300 e il '400 fiorirono le Compagnie di ventura. I motivi di ciò sono
- la decadenza della nobiltà feudale, più rapida e più profonda che altrove
- le fanterie comunali, adatte alla difesa o a rapidi cimenti decisivi, non potevano avventurarsi in imprese lunghe e lontane senza danno irreparabile della vita economica della città;
- e il fiorire delle industrie e dei traffici e la maggiore agiatezza distoglievano dall'esercizio delle armi;
- il contado poi era così profondamente diviso dalla città che non ne potevano essere tratte milizie utili
Da notare che la guerra in Italia era pressoché senza tregua, fra i comuni e l'Impero, fra i comuni e la feudalità, fra l'uno e l'altro comune; più tardi si aggiunsero le lotte tra le fazioni e quelle tra le varie signorie.
Le compagnie di ventura erano guidate da dei condottieri (da condotta, il contratto di appalto con cui le milizie venivano assoldate); questi concepivano la guerra come un vero e proprio mestiere, come l'occasione per fare affari, e in effetti guadagnavano tantissimo: è stato calcolato che Firenze pagò mensilmente a un capitano di ventura, Michelozzo degli Attendoli una cifra pari agli introiti di una bottega artigiana per due secoli e mezzo.
Le compagnie di ventura erano assolutamente irrispettose verso i civili, abbandonandosi spesso a saccheggi e devastazioni, con violenze di ogni tipo.
la pace di Lodi
Nel corso della prima metà del '400 si erano dunque formati grossi stati regionali: Milano, Venezia, Firenze, lo stato della Chiesa e il regno di Napoli, ma nessuno di loro (Gian Galeazzo Visconti ci si era avvicinato, ma poi la cosa finì) era riuscito a unificare l'Italia, che risultava divisa.
La pace di Lodi (1454) sancì tale situazione di divisione, inaugurando una politica di equilibrio tra i vari stati italiani, che avrebbe dovuto garantire il più possibile la pace, ma anche (con la formazione della lega italica) la difesa contro i sempre più potenti vicini, soprattutto Francia e Spagna.
🛒 ricerche / acquisti
cerca libri su Amazon sul tema: signorie principati vicario imperiale lotte tra guelfi e ghibellini lotte intestine Milano Visconti Sforza Venezia serrata del maggior consiglio Firenze Medici stati regionali pace di Lodi filosofia islam civiltà storia classici esami esame di stato tesina tesi ricerca cultura libri on-line L'Italia nel tardo Medioevo .